Paesaggi
impermanenti

Con Sara Nesti

Venerdì 12 luglio 2024 h 18:00 // Main Space

Una meditazione danzata, dove l’attenzione viene posta sul corpo a partire dal respiro e dalle percezioni sonore, tattili e visive. Verremo guidati ad aprirci allo spazio che ci circonda, entrando in connessione con gli altri.

Faremo esperienza della densità e rarefazione del corpo, delle sue strutture fisiche e meccaniche, dei suoi confini, per aprirci alla relazione con lo spazio vicino e lontano.

Ogni danza è un paesaggio i cui colori hanno origine dalla parte più profonda di noi e le forme si modellano rispondendo allo spazio che intercorre fra noi e ciò che incontriamo, in un continuo flusso che cambia sempre e si rinnova da se stesso. Attraverso l’impermanenza della danza, contatteremo la presenza.

 

Infinite Flow

Con Sara Nesti

Sabato 13 luglio 2024 h 16:45 // Meditation & Yoga Hall

Aprirsi allo spazio, collaborare con le linee di forza che ci attraversano è il focus su cui ruota questa pratica Vinyasa, dove nelle transizioni si fà esperienza dell’idea di trasformazione.

Porremo attenzione a come il corpo si appoggia sulla terra, opera spinte e continui aggiustamenti per trovare e mantenere l’equilibrio, a come si proietta e si allunga energeticamente in traiettorie che lo mettono in connessione con l’universo. a come si apre allo spazio e con esso dialoga attraverso lo sguardo e il respiro.

La pratica ci porterà a sentire come lo yoga mette in dialogo l’infinitamente piccolo con l’infinitamente grande.

Sara Nesti

 

BIOGRAFIA INSEGNANTE

Studio e pratico danza dall’età di 4 anni, mi sono sempre sentita più a mio agio coi movimenti che con le parole.

Praticare la danza e il movimento consapevole è diventato per me un modo di stare al mondo, di percepire la realtà, di relazionarmi con gli altri. Mi piace pensare che la vita è una danza. Fino dall’adolescenza ho sentito una particolare fascinazione con lo yoga, come quieto ascolto di se’, complementare alla pratica del movimento danzato.

Per me lo yoga è una forma di danza, perché ne condivide la sacralità, il silenzio, la disciplina e la profonda relazione con lo spazio.